Il batterio legionella, cos’è e come prevenirlo
Di tanto in tanto si ritorna a parlare di legionella, soprattutto quando, in qualche parte del Paese, si accendono dei nuovi, inaspettati focolai. La legionella è un batterio aerobico e mobile, grazie alla presenza di flagelli, appartenente alla famiglia delle Legionellacee, che comprende 58 specie, tra cui spicca per pericolosità il batterio Legionella pneumophila.
Quest’ultimo è infatti responsabile della legionellosi, anche chiamata malattia del legionario per via della prima epidemia avvenuta nel 1976 durante un convegno dell’American Legion, in un hotel di Philadelphia, che causò la morte di 34 veterani.Questi microrganismi utilizzano come fonte energetica vari aminoacidi e il loro sviluppo è potenziato dal ferro. Sono molto diffusi in natura, soprattutto dove c’è acqua, e si adattano sia agli ambienti acidi che alcalini.
Habitat naturale della legionella
I bacilli del batterio legionella si possono trovare in laghi, fiumi, pozzi e talvolta anche negli acquedotti, sia in forma libera che sotto forma di biofilm, cioè un’aggregazione di microrganismi, quali batteri, virus, funghi, alghe, ecc.
La sola presenza non costituisce però un fattore di rischio; i batteri diventano pericolosi in determinate circostanze quali: ambienti caldi e umidi, con temperatura compresa tra i 25 e i 55°C, presenza di incrostazioni, amebe, stagnazioni, ossigeno, elementi nutritivi, tutti fattori che rendono la proliferazione della legionella più favorevole.
La nicchia ideale per la loro colonizzazione è dunque costituita da tubature, umidificatori e condizionatori d’aria siti in ampi edifici come hotel, ospedali, strutture ricettive, impianti sportivi, ecc. Si possono però anche stabilire negli spruzzatori delle docce, negli apparecchi per aerosol, negli irrigatori da giardino con pompe a spruzzo, nelle vasche a idromassaggio, piscine, spa e persino negli attrezzi dentistici.
Trasmissione e sintomi della malattia
Il contagio non avviene da persona a persona, ma tramite l’inalazione diretta di piccole gocce di acqua contaminata dal microrganismo, il quale, soprattutto nei soggetti più deboli, arriva ad insediarsi nei polmoni.
Tra i fattori predisponenti vi sono: immunodepressione, fumo, consumo d’alcol, età avanzata e sesso maschile.I sintomi della malattia sono: polmonite, tosse, stati febbrili e disturbi gastrointestinali.
Possono verificarsi anche sintomi neurologici, cardiaci e mialgie. In alcuni casi particolarmente gravi può essere necessario ricorrere alla respirazione meccanica.
Il batterio legionella provoca anche una forma leggera di infezione, la febbre di Pontiac, che ha un periodo di incubazione di 24-48 ore ed un decorso che va da 2 a 5 giorni. I sintomi sono cefalea e febbre, cui si aggiunge un malessere generale.Il periodo di incubazione della legionellosi è di 6 giorni circa; molto importante per evitare gravi conseguenze, tra cui il decesso nel 15% dei casi, è una tempestiva diagnosi.
La terapia è costituita dalla somministrazione di antibiotici, preferibilmente azitromicina e levofloxacina.
Come prevenire l’infestazione da legionella
Il rischio di legionella non è affatto da sottovalutare ed è un grosso grattacapo per la Sanità Pubblica tanto che L’Istituto Superiore per la Sanità (ISS) ha dettato delle regole per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, contenute nel GU n.103 del 5 maggio 2000.
La prevenzione comincia nella progettazione delle reti idriche e nella successiva corretta manutenzione delle stesse che deve essere in grado di impedire la contaminazione da parte del batterio legionella.
È quindi di fondamentale importanza la pulizia e il controllo accurato delle tubature e degli impianti di condizionamento, sia casalinghi che pubbici.Negli impianti idrici è consigliabile: evitare che si formino ristagni, incrostazioni e biofilm e che le tubature siano eccessivamente lunghe o con terminali ciechi; preferire tubazioni in rame in quanto riducono la diffusione del batterio; pianificare con regolarità interventi di pulizia e manutenzione; disinfettare i filtri; decalcificare rubinetti e docce.
Trattamenti di disinfezione per eliminare la legionella
I trattamenti di disinfezione più efficaci sono quelli che si basano sull’eliminazione del biofilm, habitat naturale del batterio. Spesso è sufficiente aumentare la temperatura dell’acqua per eradicare la legionella.
Oppure si possono effettuare interventi di clorazione, sia continui che d’urto. Altri metodi utilizzati sono: il biossido di cloro per rimuovere il biofilm; la luce ultravioletta prodotta da apposite lampade che uccide direttamente i batteri; la ionizzazione di rame e argento; la filtrazione da applicare su rubinetti e docce; l’ozono, il cui elevato potere germicida altera, rendendo inoffensivi, vari tipi di microrganismi.
In conclusione, la terapia ideale per la legionella dovrebbe cominciare innanzitutto dalla prevenzione, cioè attraverso un’azione efficace volta ad impedire la proliferazione del batterio legionella nei luoghi considerati più a rischio.