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ASPETTI GENERALI SULLA LEGIONELLA

Introduzione

I batteri di Legionella vivono in acqua: in natura li troviamo nelle acque sorgive, nelle acque termali, nei fiumi, nei laghi, ecc. Da qui possono raggiungere gli ambienti artificiali delle città e gli impianti idrici degli edifici, quali tubature, fontane e piscine, all’interno dei quali il batterio può prolificare, creando un potenziale rischio per la salute umana.

Si parla di “Legionellosi” o “Malattia dei Legionari” per  tutte quelle forme morbose causate da batteri Gram-negativi aerobi del genere Legionella. Essa può dare luogo sia a forme di polmonite, con tasso di mortalità variabile tra 10-15%, che a febbre extrapolmonare. La specie che più di tutte aggredisce gli esseri umani è L. pneumophila.

Identificata per la prima volta nel 1976, la malattia si è rapidamente diffusa in tutti i paesi Occidentali e questo probabilmente è dovuto in parte sia al miglioramento degli strumenti di diagnosi che alla maggiore attenzione dei medici nei confronti della malattia, sia all’aumento delle occasioni di esposizione al batterio dovuto all’aumento del turismo e alla sempre più diffusa installazione di impianti di condizionamento centralizzati negli ambienti ad uso collettivo, dotati di torri di raffreddamento e/o condensatori evaporativi.

La Legionella è ubiquitaria. Frequenti focolai di epidemia sono stati individuati nelle zone ad uso collettivo caratterizzate da una residenza temporanea , come ospedali o alberghi, navi da crociera, centri commerciali, fiere ecc. Le malattie da  Legionella in questo tipo di ambienti si registrano di norma nei mesi estivo-autunnali, mentre negli ambienti ospedalieri non presentano una particolare stagionalità.

Fonti di infezione, modalità di trasmissione e fattori di rischio

Il genere Legionella comprende 61 diverse specie (sottospecie incluse) e circa 70 sierogruppi ma non tutte sono pericolose per l’uomo. La Legionella pneumophila è la specie più pericolosa ed è composta da 16 sieropgruppi di cui la Legionella pneumophila sierogruppo 1, responsabile della famosa epidemia di Filadelfia, è causa del 95% delle infezioni in Europa e dell’85% nel mondo.

Non conosciamo le ragioni per cui una specie risulta più pericolosa di un’altra.

La legionellosi si prende per via respiratoria mediante inalazione o aspirazione di aerosol contenente il batterio Legionella. Le microgoccioline si formano sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o attraverso l’ impatto su superfici solide. Più queste goccioline sono piccole più sono pericolose. Quelle di diametro inferiore a 5μ riescono a raggiungere più facilemente le basse vie respiratorie.

La malattia non può essere trasmessa da uomo a uomo.

Mentre la maggior parte dei primi casi di legionellosi sono stati attribuiti a goccioline disperse attraverso gli impianti di condizionamento contenenti batteri provenienti da torri di raffreddamento o condensatori evaporativi o sezioni di umidificazione delle unità di trattamento dell’aria UTA, successivamente, molte infezioni sono state causate anche dalla contaminazione di impianti idrici di acqua potabile, apparecchi sanitari, fontane e umidificatori.

In Italia negli ultimi anni gli eventi più gravi sono stati causati da torri di raffreddamento o da impianti idrici di strutture turistico ricettive o probabilmente da più sorgenti (torri di raffreddamento e/o impianti idrici di abitazioni).

I fattori che possono predisporre una persona a contrarre la malattia sono l’età avanzata, l’abitudine al fumo, la presenza di malattie croniche e l’immuno-deficenza. Il rischio di ammalarsi varia da persona a persona e dalla quantità di Legionella a cui si è esposti.

Sebbene la Legionella sia un batterio a carattere ubiquitario, i casi di malattia umani rimangono piuttosto rari.

La tabella 1 riassume e completa quanto sopra riportato.

fattori_rischio_legionella

Testo estratto da Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015.

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